Judo

Principi del Judo

Le Arti Marziali sono oggi riconosciute come strumento di disciplina, ordine e di conseguenza capacità organizzativa.

In particolare il JUDO (Via della cedevolezza) fa dei suoi cardini fondanti due prinicipi:

  1. “Seiryoku zenyo”, miglior uso dell’energia
  2. “Jita kyoei”, mutua prosperità

Il miglior uso dell’energia porta ognuno di noi a mitigare la nostra aggressività, così come acquisire più sicurezza nei nostri mezzi.

Differentemente da alcuni luoghi comuni, non necessariamente un’arte marziale ci insegna a prevalere con la forza sul prossimo, anzi al contrario la capacità di poter controllare ed utilizzare l’eventuale forza aggressiva del prossimo, ci rende protagonisti di una cultura di pace dovuta alla conoscenza dell’importanza del rispetto dell’altro nella nostra vita sportiva e sociale.

Storia del JU(cedevolezza)DO(via o studio)

Jigoro KanoNasce nel 1882 dalla brillante visione del suo ecclettico fondatore Jigoro Kano, che raccoglie le varie eredità delle scuole di Jujitsu (Arte della Cedevelozza), per catalogarle in un metodo di studio educativo.
Sicuramente il primo a trasformare questa millenaria tradizione di combattimento in uno strumento educativo, metodologia rivoluzionaria a cui negli anni si sono avvicinate anche le altre arti marziali.
Nel Judo si trovano le tecniche di combattimento a terra tipiche del Brasilian Jujitsu, i vari principi dello squilibrio tipici della lotta e tecniche per affrontare situazioni di leve articolari e strangolamento; dato che si tratta di un metodo educativo i vari elementi vengono introdotti progressivamente a seconda dell’età e dell’esperienza del praticante.

Il progetto judoistico di Jigoro Kano raccoglie l’attenzione prima del Ministero dello Sport e dell’Istruzione Giapponese, che rendono questo sport parte integrante dell’educazione fisica nelle scuole, e poi del CIO (Comitato Internazionale Olimpico), che aggiunge nel 1968 questo sport tra i fondamentali delle Olimpiadi Moderne.

Nel 1992 è stata introdotta a livello olimpico anche la competizione femminile, occasione in cui la bolognese Emanuela Pierantozzi porta all’Italia la medaglia di bronzo.
Questo sport costituisce ancora oggi uno strumento per il superamento dei pregiudizi e l’integrazione culturale, grazie alla sua diffusione indistinta in tutti i paesi del nostro globo, portando nella scorsa olimpiade di Londra 2012 a combattere sul tatami olimpico la prima donna islamica Wojdan Shaherkani.

JUDO per disabili

Questo sport oltre ad essere un valido strumento per l’apprendimento dell’auto difesa, ben si adatta all’integrazione sportiva tra normodotati e disabili. Insieme a Nuoto, Sci, Tennis ed Equitazione, il Judo è una delle discipline ufficiali della FISDIR (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale)

JUDO tra Olimpiadi e Paralimpiadi

Oltre ad essere uno degli sport ufficiali delle olimpiadi il Judo è anche presente alle paraolimpiadi attraverso la FISPIC (Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi), l’attività per ciechi e ipovedenti viene organizzata in simbiosi con le attività dei vedenti.

La Leggenda del JUDO

La leggenda del Judo si riferisce alla realizzazione del principio di cedevolezza.
Tra le varie leggende la più nota racconta che intorno alla metà del ‘500 un medico di Nagasaki, SHIROBEI AKIYAMA, si recò in Cina per approfondire le sue cognizioni sui metodi di rianimazione, che presupponevano una perfetta conoscenza dei punti vitali del corpo umano. Akiyama, uomo di moltiforme ingegno, approfittò del soggiorno nel continente per studiare anche il taoismo e le arti marziali cinesi. Tornato in patria, durante un periodo di meditazione notò che i rami più robusti degli alberi si spezzavano sotto il peso della neve, mentre i rami di un salice si piegavano flessuosi fino a scrollarsi del peso della neve stessa, per riprendere poi la posizione senza aver subito danni. Applicando alle tecniche di lotte apprese in Cina le considerazioni maturate sulla cedevolezza o “non resistenza”, fondò la scuola YOSHIN (del “cuore di salice”)

Storia della Star Tidal

La Star Tidal Judo si forma nel 2015 con un gruppo di giovani Judoka che già dal 2013 praticano con successo e passione questo sport affermandosi positivamente in ambito provinciale e regionale nella zona di Osteria Nuova a Sala Bolognese.

Il progetto Star Tidal Judo è frutto della preziosa sinergia con la scuola di Judo bolognese Budokan Institute Bologna, affermata anche a livello internazionale, all’interno di una rete di scuole di judo che copre le realtà di diverse zone della provincia di Bologna da Ozzano dell’Emilia a Zola Predosa, da Castenaso a Calderara di Reno.

Il tecnico di riferimento del settore Judo della Star Tidal è Luigi Semeraro.

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